Approfondimenti

L’area metropolitana di Torino e lo sbocco della Valle di Susa (a sin. la Sacra di San Michele, a dx. il Monte Musinè) visti dalla collina torinese (quadrivio Raby). Foto di F. Ceragioli.

La collina di Torino non è solo un altro punto di vista sulla città: è un posto dove perdersi tra i boschi, un polmone verde dove rigenerarsi, passeggiando accanto ad alcune tra le più belle ville d’Italia. Qualsiasi stagione dell’anno offre momenti unici per gli occhi, per sentire la natura, per camminare lungo i sentieri, fino ad godere della soddisfazione più grande, raggiungere le sue vette più elevate che, per via delle loro quote sul livello del mare, i geologi chiamerebbero già montagne, luoghi in cui l’uomo ha lasciato le sue impronte più forti, la statua-faro della Vittoria Alata sul Colle della Maddalena (715 m s.l.m.) e la Basilica di Superga sul colle omonimo (685 m s.l.m.).

Aspetti naturalistici

La collina di Torino è un formidabile rilievo che si erge nella pianura disegnando, con la corona delle Alpi, uno degli elementi caratterizzanti il paesaggio.

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Aspetti storici

In epoca antica la collina torinese era una zona disabitata e disagevole in cui raramente la gente si avventurava e nel Medioevo assunse un’importanza soprattutto militare.

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Altre curiosità

Il legame tra la città e la sua collina è più stretto di quanto potrebbe sembrare, anche il nome stesso Torino deriverebbe dalla parola celtica taur, che significherebbe proprio colle, o monte.

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