Tratto n. 6 (4 di 4): dal Ponte Umberto I al Ponte Isabella
Lasciato il Ponte monumentale possiamo scegliere tra due percorsi: uno propriamente di servizio lungo la pista ciclabile che costeggia il trafficato Corso Moncalieri ed uno più affascinante vicino alla riva del fiume che ci permetterà vedute magnifiche sul prospiciente Parco del Valentino. Il parco si estende tra il Po e Corso Massimo d’Azeglio, con una superficie di circa 500.000 metri quadri è uno dei più grandi parchi urbani di Torino e racchiude al suo interno importanti architetture e monumenti. La sua formazione risale al seicento ad opera dapprima di Carlo Cognengo di Castellamonte, poi del figlio Amedeo; nel 1864 venne in parte ridisegnato da Jean-Pierre Barillet Deschamps, ma è solo in seguito, nel corso delle varie Esposizioni Internazionali, che il parco assume l’attuale fisionomia. Ma proviamo a rimanere alla quota del corso e sopportare il rumore e il traffico giusto per attraversare il bel Borgo Rubatto con i suoi edifici liberty e l’omonima scuola per l’infanzia che ha già compiuto i cento anni di attività. Questo borgo nel secolo scorso segnava uno degli ingressi alla città e ne è testimone il casello daziario al civico 80 di Corso Moncalieri, poi sede del Comando dei Vigili Urbani e oggi in attesa di nuova destinazione. Lasciato il vecchio Borgo l’edificio che incontriamo, immerso nel verde dei suoi alberi secolari tra cui spiccano un piccolo gruppo di faggi, è il Circolo Eridano, situato in un pregevole edificio di inizio secolo con salone delle feste e terrazza sul fiume. Da qui ci possiamo godere una bella vista d’insieme del Castello del Valentino con la sua facciata in mattoni, le due “torri” e la scala trionfale che scende al fiume. L’edificio, a forma di ferro di cavallo, fu fatto costruire nel 1630 da Madama Reale Maria Cristina di Francia, ispirato alle forme tipiche delle regge d’oltralpe. All’interno stucchi ed affreschi ornano la manica centrale, il pavimento in acciottolato del cortile mantiene ancora il disegno originario. Dopo il castello, vicino al quale sorgono le sedi di altre due storiche società di canottaggio l’Armida e la Cerea, continuando a volgere lo sguardo oltre il fiume, fa mostra di se il Borgo Medioevale, costruito in occasione della grande Esposizione del 1884 dall’architetto italo-portoghese Alfredo D’Andrade è una riproduzione storica che attinge ai tratti architettonici e stilistici più significativi del repertorio medioevale di castelli e fortificazioni presenti sul territorio piemontese e valdostano. Nonostante l’evidente “falso storico” è uno degli edifici che maggiormente rappresentano la città, grazie non solo alle sue forme ed ai suoi colori, ma anche all’incantevole collocazione nel Parco del Valentino ed al suo specchiarsi sul Po.
Stiamo per entrare nel Parco Caduti nei Lager nazisti il quale è stato recentemente dotato di protezioni anticaduta nel tratto di percorso più vicino al fiume. Il parco si apre in una curiosa radura a semicerchio all’altezza dell’albergo Principe, civico 81 di Corso Moncalieri. Un pò prima del Ponte Isabella, all’altezza della bacheca di legno dell’Anello Verde, c’è l’ingresso del Parco Leopardi: qui possiamo decidere se proseguire fino al Ponte ed eventualmente attraversarlo per vedere la Fontana dei Dodici Mesi ed il Parco del Valentino, oppure se attraversare il Corso Moncalieri e, lungo il sentiero n. 16, ovvero il “Sentiero dei Parchi”, prepararci a salire verso il Colle della Maddalena, continuando lungo il percorso dell’Anello Verde.
Il Ponte Isabella è considerato uno dei più bei ponti di Torino, completato nel 1880 dal Civico Uffizio d’Arte su progetto dell’ingegnere Ernesto Ghiotti, fu il secondo ponte in muratura sul Po a Torino. Parallelamente alla tipologia costruttiva in pietra da taglio, la tecnica laterizia si sviluppò fino ad affermarsi verso metà ottocento perché più economica e rispondente ai moltiplicati bisogni di una società in rapida evoluzione e a causa dell’urgenza di costruire numerose strade carrabili e ferrate. A cinque arcate ellittiche di 24 metri ognuna, realizzato in muratura con mattoni a vista, il Ponte Isabella ha una lunghezza complessiva di 130 metri e una larghezza di 12. La costruzione del Ponte durò quattro anni e la spesa ammontò a 600.000 lire. La linea aerea Torino-Trieste è stata la prima linea aerea italiana per trasporto passeggeri. Inaugurata il 1 aprile 1926, collegava Torino a Trieste, era servita da idrovolante Cant 10 bis, monomotore ad elica a sei posti: con una rotta che seguiva il corso del Po e poi il litorale adriatico, facendo scalo a Pavia ed a Venezia, compiva il percorso in 5 ore. Prezzo del biglietto per l’intero percorso lire 300. L’idrovolante faceva scalo nello specchio d’acqua a valle del Ponte Isabella e l’arrivo e la partenza erano preceduti dal suono di una sirena al cui segnale tutte le imbarcazioni dovevano lasciare libera l’area accostandosi alle rive. Per il suo ricovero, sull’acqua, presso la sponda sinistra, vi era una rimessa in cemento armato con una rampa lungo la quale l’apparecchio era issato portandolo al coperto. Cessati i voli con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale l’ex idroscalo rimase inutilizzato e fu poi demolito, dopo essere servito per qualche anno come sala da ballo.
Dal Ponte Isabella si entra nel Parco del Valentino e si incontra dopo pochi metri in Viale Baiardo la fontana monumentale detta Fontana dei Dodici Mesi, costruita su disegno dell’architetto Carlo Ceppi per l’Esposizione Nazionale del 1898. Disposta a semicerchio su un lieve pendio con balaustra su cui sono 12 statue rappresentanti i mesi dell’anno è dominata da quattro gruppi centrali dal significato misterioso: uno composto da donne accostate alle pale di un mulino, un Nettuno con bimbi, una donna con una capra ed un gruppo ad una sorgente. La vasca sottostante è ornata da conchiglie e nicchie da cui sgorga l’acqua.