Tratto n. 6 (3 di 4): dal Ponte Vittorio Emanuele I al Ponte Umberto I
Volgendo lo sguardo sulla collina si staglia il Monte dei Cappuccini. Per la sua particolare posizione orografica di poggio a ridosso del Po, il Monte dei Cappuccini è stato fin da tempi remoti un luogo d’insediamento strategico sul territorio e le tracce della presenza di una chiesa risalgono al XIII secolo. Dopo il 1536 Emanuele Filiberto, trasferita la capitale del ducato di Savoia da Chambery a Torino, commissionò all’architetto Giacomo Soldati di edificare su quel piccolo colle un convento per i frati cappuccini. La costruzione della chiesa di Santa Maria del Monte, di ispirazione manierista, fu invece affidata ad Ascanio Vitozzi. Restaurato in seguito ai danneggiamenti della Seconda Guerra Mondiale, il complesso ospita, oltre all’antico e ameno convento, il Museo della Montagna Duca degli Abruzzi, gestito dal Club Alpino Italiano. Dal 1885 al 1942 è stata in funzione una funicolare che collegava Corso Moncalieri con il Monte dei Cappuccini.
Lasciando il caotico incrocio sul ponte e attraversato il viale alberato tra il fiume e la strada principale, che da qui cambia il nome da Corso Casale in Corso Moncalieri, troviamo la sede del Circolo Esperia, elegante palazzina del 1926. Le origini della società sportiva risalgono invece al 1886: nel corso degli anni ha legato il suo nome ed i suoi successi alle attività di canottaggio e tennis. Proseguendo dopo il circolo entriamo nei Giardini Ginzburg dove, tra gli alberi, spiccano per la loro altezza i pioppi neri (o cipressini). Il luogo è dedicato all’eroe antifascista Leone Ginzburg, docente di letteratura, torturato ed ucciso nel carcere di Regina Coeli di Roma nel 1944. Di fronte, aldilà del fiume, scorgiamo una panoramica completa sui Murazzi, edificati tra il 1873 e il 1890 per completare la sistemazione di Piazza Vittorio Emanuele verso il Po, realizzando solo in parte un progetto più ambizioso che prevedeva il completamento di entrambe le sponde del fiume tra gli attuali Ponti Umberto I e Regina Margherita. Gli imponenti muri avevano il compito di preservare il centro aulico della città dalle piene del fiume e, all’interno delle loro arcate, fino agli anni cinquanta, trovavano posto le rimesse delle barche da pesca. A partire dalla seconda metà degli anni settanta, fu intrapresa una politica di rilancio dell’area con la creazione di un servizio di navigazione sul fiume e l’apertura di numerosi locali notturni che hanno reso i Murazzi uno dei luoghi di aggregazione giovanile fra i più importanti della città, fino a raggiungere una fama nazionale ed internazionale.
Alla fine dei giardini Ginzburg siamo costretti a rientrare sul marciapiede di Corso Moncalieri passando di fronte a due circoli storici del canottaggio torinese: il Circolo ex-Fiat e la Società Canottieri Caprera, prima di raggiungere il prossimo Ponte sul Po. Il Circolo ex-Fiat di Corso Moncalieri n. 18 è ora sede di alcuni uffici della Circoscrizione 8 e dell’associazione “Amici del fiume”, che oltre alle attività in canoa nel vicino fiume, dispone di campi da tennis e da calcetto/basket. La storica società Caprera fu fondata nel 1883, sulla scia delle contemporanee esperienze di canottaggio sportivo che stavano prendendo piede a Londra e Parigi. Nel suo medagliere vanta alcune vittorie nei campionati italiani di canottaggio. Il Ponte Umberto è un’opera monumentale dei primi del novecento, impreziosita dalla presenza di quattro grandi statue di bronzo che raffigurano rispettivamente la Pietà ed il Valore, opere di Luigi Contratti e l’Arte e l’Industria, realizzate da Cesare Reduzzi. Il Ponte collega Corso Vittorio Emanuele II con Corso Moncalieri all’altezza dello scenografico Corso Fiume, alla cui estremità sorge l’obelisco celebrativo della missione bellica in Crimea da cui prende il nome questa zona pre-collinare di Torino.